Un uomo che lottò per la nostra libertà (Tremensuoli in guerra)” di Aurelio Carlino

Il 12 agosto 2022, alle 20:30, in Piazza Capo Trivio, a Tremensuoli di Minturno,  c’è stata la presentazione del libro “Un uomo che lottò per la nostra libertà (Tremensuoli in guerra)” di Aurelio Carlino (Caramanica Editore). Come si può intuire dal titolo, il libro è incentrato sulla storia del soldato americano Marshall Webb che, durante la Seconda Guerra Mondiale, contribuì alla liberazione di Tremensuoli dall’occupazione tedesca. Oltre alle vicende storiche, l’autore si focalizza anche sulla dimensione umana, sulla nostalgia di Webb per la propria casa, sull’ideale di libertà e giustizia che l’ha spinto ad intraprendere con coraggio questa impresa, pur consapevole dei rischi che comportava; ne esce fuori un ritratto autentico, accompagnato dalle commoventi poesie scritte dal soldato, il tutto calato in un contesto storico ben delineato per mezzo delle mappe, documenti storici imprescindibili per poter spostarsi idealmente nelle zone che sono state colpite da una guerra devastante che ancora oggi ricordiamo con angoscia ed orrore e che funge da monito per il futuro. La moderatrice Rossella Serao, dopo aver calorosamente salutato e ringraziato il pubblico, ha dato la parola a don Alessandro Corrente, il parroco della chiesa di San Nicandro, orgoglioso che proprio la piazza antistante alla chiesa ospitasse un evento culturale che valorizza il nostro territorio ed uno degli scrittori che meglio lo rappresenta. Il secondo intervento è stato quello di Pier Nicandro D’Acunto, consigliere comunale e assessore all’ambiente, che ha elogiato il romanzo di Carlino in quanto rende onore a tutti coloro che hanno combattuto per la libertà, un valore fondamentale che ha ispirato le rivoluzioni del passato e che ancora oggi accende gli animi degli oppressi. Successivamente, Giovanni D’Onofrio, del Comitato di Quartiere, ha sottolineato che “Aurelio ha un profondo spirito di osservazione perché da una semplice scritta sul muro, scoperta da Giovanni Caruso, ha realizzato un libro con tantissime notizie riguardanti il territorio di Tremensuoli”. Infatti, Aurelio Carlino, al pari di altri eccellenti scrittori, dimostra di avere uno sguardo attento sulla realtà che lo porta a notare dettagli apparentemente banali che diventano materiale per una storia da raccontare e così dalla tipologia della scritta, in questo caso una firma, l’autore ha ricavato il protagonista del libro, dal luogo su cui è posta si è ispirato per l’ambientazione e grazie alla sua spiccata creatività ha dato alla luce un romanzo indimenticabile dallo stile chiaro e incisivo. Alla luce delle tematiche affrontate nel libro, lo scrittore Aldo Lisetti ha invitato il pubblico a leggerlo per ricordare l’importanza della libertà e la drammaticità della guerra adesso che la Russia ha invaso l’Ucraina e si teme l’inizio della Terza Guerra Mondiale. Il critico d’arte Antonio Sorgente ha messo in evidenza un aspetto della formazione di Aurelio Carlino: la sua profonda conoscenza dell’arte, il che lo rende un intellettuale a 360 gradi, inoltre, si è soffermato sul legame indissolubile che connette l’autore alle proprie radici, legame che l’ha spinto ad occuparsi proprio del suo territorio e di un particolare che gli conferisce ancora più valore. “Perché cercare le risposte sempre altrove invece di seminare dove il terreno è un po’ arido?” ha chiesto in maniera provocatoria Rossella Serao, invitandoci a riflettere su quanto possiamo fare per il nostro territorio, sull’importanza di osservare con curiosità ciò che diamo troppo spesso per scontato. In effetti, dovremmo abbandonare la convinzione che l’erba del vicino è sempre più verde, come si suol dire, e lasciarci affascinare da ciò che pensiamo erroneamente di conoscere a fondo, perché spesso è proprio il nostro luogo di provenienza a riservarci delle sorprese inaspettate. “Il mio obiettivo è quello di lasciare nei giovani la curiosità”, ha proseguito Rossella, riflettendo anche su come la tecnologia sia un’arma a doppio taglio perché, se da un lato ci fornisce molti stimoli, d’altro canto però non ci lascia dei momenti di ozio, indispensabili per guardarci attorno con attenzione al fine di trovare qualcosa di straordinario nella nostra quotidianità. È proprio in un momento di ozio che Giovanni Caruso, che fin da bambino vedeva quella scritta in Via Piazzatella, ha iniziato a documentarsi su di essa. “Qualcuno aveva lasciato qualcosa di sé e questo qualcosa non poteva andare perso”: queste sono le parole di Giovanni Caruso, che ha quindi avviato una ricerca allo scopo di preservare la memoria di quell’uomo. Questa ricerca è cominciata nel cimitero inglese dove pensava di identificare l’ignoto soldato, ed è proseguita su internet, dove su un forum ha ritrovato la parola “c-ville”, scoprendo che era un’abbreviazione di Campbellsville, capoluogo della contea di Taylor, nello Stato del Kentucky. Grazie a questa informazione, Caruso è riuscito a trovare un progetto dell’Università del Kentucky nel quale era presente una testimonianza del soldato Marshall Webb, nello specifico una poesia da lui scritta su Tremensuoli. Con il materiale raccolto da Caruso, Aurelio Carlino è stato in grado di dare vita ad un romanzo avvincente in cui ha “cercato pagina dopo pagina di narrare la storia della guerra a Tremensuoli” come ha affermato lui stesso, e l’ha fatto magistralmente, ricordando il valore di un uomo impavido che ha posto la libertà al di sopra di tutto e che, durante la sua permanenza a Tremensuoli, attraverso il suo sguardo da forestiero, ha saputo coglierne la bellezza. Aurelio Carlino sostiene che ripercorrere la sua vicenda sia “fondamentale per ricostruire le trame sottili della nostra memoria”, la quale deve essere preservata nel tempo e tramandata ai posteri perché la nostra storia, intesa come magistra vitae, ci consente di riconoscere quei valori che ancora oggi sono i nostri punti di riferimento e come fari guidano le nostre azioni verso un futuro orientato al progresso dell’umanità. Il libro di Carlino unisce al piacere della lettura un’attenta ricostruzione storica e un grande insegnamento morale. È il viaggio di un eroe che non viene idealizzato ma di cui si percepisce chiaramente, in particolar modo nelle liriche, la paura e il disgusto per la guerra, la nostalgia della sua casa e dei suoi affetti e l’abnegazione che lo porterà alla vittoria e in tempi bui come quello che stiamo purtroppo vivendo, è una lettura fondamentale per ricordarci il valore della libertà e della pace.

Michela Guerra

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