Gli affreschi dei santi Sebastiano e Nicandro della chiesa madre.
San Sebastiano (sx) | e san Nicandro (dx) |
Dopo quasi diciassette
anni, siamo venuti a conoscenza di una “promessa” fatta alla
chiesa di san Nicandro a Tremensuoli. Da un articolo, apparso il 2
novembre 2000, a firma di Marcello Caliman si apprende che in quei
giorni si riunì il consiglio pastorale presieduto dall'allora
parroco della frazione minturnese, mons. Bergantino, per valutare e
relazionare alla curia di Gaeta circa i lavori che avevano
interessato i beni parrocchiali. Si legge che, l'ing. Antonio Procino
in cambio di una striscia di terreno confinante con la sua
abitazione, utile per il drenaggio, avrebbe preso l'impegno di
occuparsi del rifacimento degli affreschi dei santi Sebastiano e
Nicandro che si trovano sulla facciata principale della chiesa madre,
del rafforzamento della struttura delle fondamenta della sacrestia,
la realizzazione presso la chiesa del Sacro Cuore di un marciapiedi
utile per la collettività di Tremensuoli. Naturalmente il consiglio
pastorale dell'epoca ha approvato all'unanimità le proposte
dell'ing. Procino, ma a tutto oggi una delle “promesse” ci sembra
che sia rimasta lettera morta, infatti la comunità di Tremensuoli
sta ancora aspettando che gli affreschi del patrono e del compatrono
dell'antico villaggio tornino visibili ai fedeli dei martiri ed a
quanti amano le bellezze di quest'amena collina che domina il golfo
di Gaeta. La speranza dei tremensuolesi non è ancora morta e
pertanto si spera che questo promemoria serva almeno ad avere una
risposta alla mancata promessa di chi doveva ridare lustro ad una
chiesa millenaria. Omne promissum est debitum.
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