5 giugno 2016: 72° anniversario della liberazione di Roma.
Il 5
giugno 2016 una giovane donna americana, in vacanza a Roma, ha raggiunto
Tremensuoli ed ha deposto, presso il monumento americano eretto nella piazza
che sovrasta il litorale scaurese, una bandiera americana. Il monumento,
inaugurato il 2 settembre 1992, voluto dalla "Polar Bear Association of
World War II" (Associazione "Orso Polare" della II guerra
mondiale), che è un sodalizio che riunisce tutti i veterani del secondo conflitto
mondiale, rappresenta il sacrificio di mille e cento soldati americani periti
nel Basso Lazio durante l'operazione di sfondamento della "Linea
Gustav". L'Associazione degli "Orsi Polari", che prende il nome
dal reggimento dislocato durante la campagna russa, nel 1918, tra le foreste e
le distese di neve di San Pietroburgo, raccoglie oggi tutti i reduci
appartenuti al 339° reggimento fanteria che fu affiancato in Italia da una
compagnia del 910° battaglione d’artiglieria campale, dal 310° battaglione
sanità e dal 310° reparto genieri. Per ricordare la gloria di questi eroi, i
combattenti del 339° reggimento hanno costruito soltanto due monumenti. Uno
rappresenta un orso polare e si trova a Troy (Troia), vicino Detroit, negli
Stati Uniti, da dove provenivano molti soldati del reggimento. Il secondo
monumento, ben più modesto, si trova a Tremensuoli, la più antica frazione del
Comune di Minturno, dove il 339° reggimento fanteria partecipò alla durissima
battaglia, al termine della quale fu sfondata la "Linea Gustav". La
giovane donna americana, dopo aver sostato per oltre dieci minuti in preghiera
davanti al monumento tenendo la mano destra sul petto, si è intrattenuta a
parlare con la gente presente nelle vicinanze in quanto il monumento è
posizionato davanti la scuola dell'infanzia di Piazza Bergantino, dove si sono
svolte le votazioni per il rinnovo del consiglio comunale di Minturno. La
giovane donna, pur non parlando correttamente l'italiano, ha spiegato che 72
anni fa un suo parente era stato a combattere a Tremensuoli.
Aurelio Carlino
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